Phica, un italiano dietro il sito delle foto rubate e un giro d’affari da un milione. Giorgia Meloni: «Sono disgustata, punire senza sconti»
Il forum sessista ha chiuso ieri dopo le polemiche
di Redazione Web
Dietro il sito Phica.eu c’è un italiano che non sarebbe responsabile delle foto e dei commenti pubblicati. Valerio Lillo e Lorenzo Romani, due analisti di intelligence, sono riuscita ad arrivare alla stanza dei bottoni che muove il blog che fatto indignare mezza Italia. L’uomo artefice di tutto, riporta Repubblica, ha iniziali R.M. Il blog è legato alla società Hydra Group Eood, con sede legale in Bulgaria, a Sofia. Capitale sociale 50 euro, ultimo bilancio 1,3 milioni.
Ieri, 28 agosto, il sito incriminato è stato chiuso dopo venti anni di attività, durante i quali il tenore delle pubblicazioni non è mai variato. Sulla pagina campeggia un testo di scuse e di scarico di responsabilità verso «persone che non si sono comportate correttamente». Il sito originale era Phica.net. Ora il dominio è cambiato in .eu. Ma hanno entrambi lo stesso terminale.
La valanga contro Phica
A innescare la valanga contro Phica sono state due politiche del Pd, Alessandra Moretti e Valeria Campagna. Poi è venuto giù tutto, tra decine di esposti, denunce alla Polizia postale e indignazione social in tutto il Paese. Sul forum sessista centinaia di donne – a partire da Giorgia Meloni ed Elly Schlein – hanno scoperto con raccapriccio che le loro fotografie, spesso pescate dai profili social, venivano ripubblicate e commentate. Con toni tutt’altro che innocenti.
La Polizia Postale in queste ore è comprensibilmente oberata. Sono giorni che da tutta Italia arrivano segnalazioni di donne che hanno scoperto le loro fotografie ai due indirizzi internet – Phica e il gruppo facebook ‘Mia Moglie’ – su cui almeno per ora si è concentrata l’opinione pubblica.
Donne con una immagine pubblica – attrici, influencer, politiche, giornaliste – ma anche donne comuni sedute al bar, all’uscita da scuola, oppure – un ‘sottogenere’ che andava per la maggiore – in costume al mare.
Cosa rischiano i protagonisti
Dal punto di vista delle parti lese, avvisano i legali, non sarà facile però ottenere condanne. Spiega l’avvocata Jessica Valentini che il reato in cui potrebbero incorrere i gestori è quello di «diffusione di immagini a contenuto sessuale, che prevede pene anche molto gravi come anni di reclusione e sanzioni economiche». Il problema si pone se l’immagine di per sé non è esplicita. «Il contenuto sessuale – risponde però l’avvocata – gli viene dato nel momento in cui sono caricate su quel sito». In ogni caso «è complicato», ammette, anche perché dal momento che alcune foto rappresentano il soggetto solo parzialmente, bisogna riconoscersi in quelle immagini con certezza. «Insomma – conclude – nelle maglie del diritto ci si può perdere e non risulta punibile».
Meloni: punire i colpevoli
Giorgia Meloni, tra le donne finite sul sito, commenta così al Corriere: «Sono disgustata da ciò che è accaduto, e voglio rivolgere la mia solidarietà e vicinanza a tutte le donne che sono state offese, insultate, violate nell’intimità dai gestori di questo forum e dai suoi “utenti”».
«Confido nelle autorità competenti affinché i responsabili siano individuati nel più breve tempo possibile e sanzionati con la massima fermezza, senza sconti. Nel nostro ordinamento, la diffusione senza consenso di contenuti destinati a rimanere privati è un reato e si chiama revenge porn», conclude.