Stash positivo al Covid: “Non chiamatela influenza, ho avuto paura di morire”. Tour annullato e fan delusi
Le condizioni di salute di Stash Fiordispino, frontman dei The Kolors, migliorano ma restano ancora preoccupanti. Dopo la nuova positività al Covid, il cantante ha scelto di raccontarsi sui social, tra ansia e ricordi dolorosi: “Non sento più sapori e odori, sensazione già vissuta e fastidiosissima. Tutto il cortisone che ho preso non ha aiutato, era come buttare benzina sul fuoco”.
Il virus lo perseguita da anni e Stash non ha dimenticato il momento più drammatico della sua vita: “Sono stato in ospedale con la polmonite bilaterale, l’ossigeno attaccato e la paura di morire. Vi assicuro che non era influenza stagionale.” Una testimonianza che divide i fan: c’è chi lo sostiene e chi lo accusa di drammatizzare troppo.A causa della positività, i The Kolors hanno dovuto annullare tre date del tour estivo in Sicilia, lasciando migliaia di spettatori con l’amaro in bocca.
“È frustrante, ma stiamo cercando di capire come recuperare”, ha rassicurato il cantante. Poi lo sfogo diretto al pubblico: “Non chiedetemi di non chiamarlo Covid. È rispetto verso chi potrebbe rischiare la vita anche per un abbraccio.”
Certamente. Ecco il contenuto tradotto in italiano.
Per migliaia di fan, la notizia che Stash, il carismatico frontman della band The Kolors, ha dovuto cancellare i suoi prossimi concerti è stata una grande delusione. Ma dietro le date posticipate si nasconde una storia personale profonda e allarmante su una battaglia che non è ancora finita. Stash è risultato di nuovo positivo al COVID-19 e, con esso, sono tornati i sintomi familiari e i terrificanti ricordi di una lotta per la vita che aveva già affrontato.
In un video sincero, Stash ha espresso la sua frustrazione, non solo per aver dovuto cancellare i concerti, ma anche per il ritorno di uno dei sintomi più fastidiosi del virus: la perdita totale del gusto e dell’olfatto. Ma il disagio fisico è solo una parte della storia. Ciò che ha spinto Stash a parlare è una tendenza preoccupante che osserva nella società: il tentativo di minimizzare il COVID-19, riducendolo a una “semplice influenza”.
“Credo che sia un meccanismo di autodifesa psicologica,” ha spiegato, suggerendo che le persone stiano cercando di cancellare il ricordo del traumatico periodo della pandemia. Ma per Stash, dimenticare è impossibile. Ha condiviso un dettaglio scioccante ed emotivo sulla sua precedente esperienza con la malattia, un’esperienza che gli è rimasta impressa nella mente.
“Sono stato ricoverato in ospedale per una grave polmonite bilaterale e ho avuto bisogno dell’ossigeno,” ha ricordato. “Ho avuto paura di morire.” Quel momento faccia a faccia con la morte ha creato una distinzione indelebile nella sua percezione. “Non è un’influenza stagionale,” ha affermato con forza. “La mia esperienza personale mi rende impossibile dimenticare la gravità di questa malattia.”
Stash ha sottolineato che, sebbene il livello di allarme sia diminuito e le restrizioni siano state revocate, il virus esiste ancora e si diffonde. Riconosce che oggi abbiamo strumenti migliori per combatterlo, ma il pericolo rimane, specialmente per le persone più vulnerabili.
Ha fornito un esempio pratico e potente del rischio di contagio nella comunità. Viaggiando attraverso luoghi affollati come l’aeroporto di Catania, si è reso conto che avrebbe potuto inconsapevolmente diventare una fonte di infezione per i fan più anziani o per quelli con patologie preesistenti che attendevano con ansia il suo concerto. “Non possiamo dimenticare che ci sono persone più fragili di noi,” ha detto.
Il messaggio finale di Stash è un forte appello alla cautela e alla responsabilità. Non sta seminando il panico, ma piuttosto chiede una consapevolezza lucida della realtà. “Il COVID-19 non è scomparso,” ha concluso. “È solo che l’umanità ha sviluppato più strumenti per gestirlo e sconfiggerlo.”
La battaglia personale di Stash con il COVID-19 è diventata un potente promemoria che dietro le statistiche e i dibattiti politici ci sono storie umane reali di dolore, paura e resilienza. Il suo avvertimento non è solo per i suoi fan, ma per tutti noi: la battaglia non è finita e la prudenza rimane la nostra arma più potente.